Il Programmatic Advertising è una particolare tipologia di comunicazione mediante la quale si raggiunge l’utente online in base al suo comportamento e, soprattutto, in base ai suoi interessi.
In altre parole consiste fondamentalmente nel comprare lo spazio dedicato all’advertising su siti e piattaforme mediante software specializzati. Ma procediamo con calma.
Come funziona il Programmatic Advertising?
Le basi di questo potente strumento sono esclusivamente due: dati e audience.
Sono due fattori strettamente ed intrinsecamente collegati, non ci può essere l’uno senza l’altro per poter sfruttare al massimo il Programmatic adv.
Ogni cosa parte dai dati. Essi vengono estratti da algoritmi durante le nostre esperienze di navigazione, come per esempio i nostri acquisti e le nostre letture. In altre parole, da tutta la nostra attività online. Questa enorme mole di dati viene elaborata per ottenere delle audience, che non sono altro che cluster di persone unite da un particolare interesse e da dati sociodemo.
Una volta che l’audience è stata definita non resta altro che mostrare agli utenti il contenuto potenzialmente più adatto.
In ultima analisi quindi all’utente, durante la sua permanenza online, gli verrà per esempio mostrato un articolo di scarpe sportive. Questo perchè in precedenza era andato proprio alla ricerca di uno paio di scarpe sportive o perché ha letto contenuti legati al mondo dello sport. Concludendo possiamo quindi dire che potrebbe essere considerato potenzialmente interessato all’acquisto di un bellissimo paio di scarpe.
L’utente di conseguenza non percepirà questa comunicazione come intrusiva in quanto rispecchia i suoi gusti ed interessi: avremo quindi l’annuncio giusto, nel posto giusto e al momento giusto.
Quali sono gli strumenti propri del Programmatic Adv?
Gli strumenti che vanno a comporre il Programmatic sono tre: SSP, DSP e DMP.
La SSP (Supply Side Platform) è il software utilizzato dai publisher per mettere a disposizione di potenziali acquirenti lo spazio pubblicitario dei loro siti internet. È a tutti gli effetti lo spazio espositivo dove essere per tutti coloro che sono intenzionati a vendere.
La DSP (Demand Side Platform) è l’altro lato della medaglia: è il software che serve ad acquistare gli stessi spazi pubblicitari che vengono messi in vendita dai publisher grazie alla SSP.
La DMP (Data Management Platform) è, anche in questo caso come dice lo stesso nome, una piattaforma che ha lo scopo di aggregare i dati, ordinarli ed utilizzarli per migliorare l’acquisto o la vendita degli spazi online dedicati all’advertising.
Programmatic advertising e qualche numero alla mano
La spesa in programmatic è in costante aumento in tutto il mondo e l’Italia non fa eccezione. Il totale di investimenti nel 2012 in Italia si aggirava a circa 7 milioni di euro. Nel 2019 siamo arrivati a 585 milioni di euro e rappresenta circa un quinto del totale di tutta la spesa in digital advertising.
Il formato video ha superato per la prima volta i banner tradizionali, chiaro segno che anche il come sperimentiamo la pubblicità sta cambiando.
Ti starai a questo punto chiedendo chi sono i principali protagonisti in questo mondo. Dal lato sell-side abbiamo in ordine: Google AdExchange, AppNexus, Rubicon, Smartadserver, OpenX. Lato buy-side invece: DV360, Amazon, Verizon, The Trade Desk, Mediamath e Xandr (AppNexus).
Sperando di averti chiarito al meglio cos’è il programmatic advertising, ti invitiamo ad approfondire l’argomento con i nostri esperti qui: