Il percorso formativo offerto dal nuovo progetto della Fondazione Barilla sarà raccontato in un programma televisivo (Saranno Cuochi), che andrà in onda su Rai2 a partire dal 16 settembre
Loubna ha 21 anni, è nata in Marocco e vive a Milano. Sogna di diventare cuoca, come il suo idolo Gordon Ramsay, e magari un giorno di avere un ristorante tutto suo. Samuele, detto “Trivi”, ha la stessa età di Loubna, e ha lasciato gli studi quando suo padre è morto, due anni fa. Ora è disoccupato e aiuta saltuariamente lo zio in carrozzeria, ma ha sempre voluto lavorare in cucina. Anche Anna ha 21 anni, vive insieme ai genitori, due sorelle minori e un pastore tedesco, Simba. E anche lei, fin da bambina, voleva essere una chef: negli ultimi anni si è concentrata sulla cucina vegetale, immaginando che quello, un giorno, possa essere il suo futuro.
Se lo sarà, sarà anche grazie al nuovo progetto lanciato da Fondazione Barilla, che ha pensato al cibo come strumento di riscatto sociale, coinvolgendo (con il supporto di alcune organizzazioni sociali fortemente qualificate come la Comunità di Sant’Egidio, la Croce Rossa Italiana o Emergency) nove giovani tra i 19 e i 25 anni provenienti da contesti economicamente svantaggiati e dando loro l’occasione di frequentare una scuola di alta formazione nel settore della ristorazione. I cuochi del domani, formati da chef stellati e premi Nobel per essere non soltanto i più bravi, ma anche i più buoni, trovando una chiave in grado di unire gusto e sostenibilità, cucina e ambiente.